Ebbene sì! mi sono fatta contagiare anche io dalla febbre tutta anglosassone della All Saints Eve, nome originale di questa festa di origine celtica, poi assorbita nel Cristianesimo.
E' con vero piacere che vi indico due blog, gestiti da care amiche che hanno ospitato due miei scritti.
Il primo è junerossblog.com, presso cui troverete un racconto ironico, che prende un po' in giro alcuni dei fenomeni editoriali del momento: DRACULA ALL'IKEA DI SCAMPIA è il titolo.
L'altro, più serio è ospitatao da bibliotecaromantica.blogspot.com e si intitola: Paranormal, perchè?
Si tratta di testi diversissimi tra loro che spero vi piacciano. A lato, troverete i link di questi due seguitissimi blogs.
Se vi va, lasciate(qui o là) un commento!
Link, link, link...
mercoledì 28 ottobre 2009
giovedì 22 ottobre 2009
L'importanza dei Beta readers
Sottoporre un proprio testo all'esame di un estraneo è sempre difficile. C'è il timore del rifiuto, della critica. Chi scrive sa che le sue storie sono come dei figli e nessun genitore accetta di buon grado le critiche ai suoi metodi educativi. E' come se si mettesse in discussione un intera famiglia, o nel caso dell'autore, la propria personalità.
Credo invece che compiere questo passo sia essenziale. Accettare le critiche, quelle costruttive, che ti portano per mano a vedere dove la storia "non cammina" è essenziale... ed è anche un bel bagno di umiltà. Non si dovrebbe essere troppo innamorati delle proprie storie: si dovrebbe avere il coraggio di ammettere che si può sempre migliorare e che non si arriva mai.
Come ha detto qualcuno di importante nella mia vita, tempo fa, " la capacità di mettersi in discussione è fondamentale. Dire: di più non posso fare significa condannare a morte talento e fantasia. C'è sempre qualcosa su cui lavorare."
Bene: se stai leggendo e ti sei riconosciuta, sappi che avevi ragione!
Io ho la fortuna di avere dei Beta reader d'eccezione. Uno di loro è mio marito. Chi non lo conosce potrà sorridere, e pensare "Bella forza! Tuo marito non ti muoverà mai una critica!"
E qui vi sbagliate perchè non esiste una persona al mondo più imparziale e severa di lui. E' rigoroso fino alla nausea, meticoloso e preciso. Quando lui legge qualcosa di mio, tremo. Sul serio.
E poi... ho altre persone, delle Amiche, di cui per correttezza non faccio il nome che mi hanno aiutato. Sì, sia con gli schiaffetti (ammazza che male) che con i suggerimenti. Si tratta di donne che sono, in primo luogo, grandi lettrici e che hanno maturato una straordinaria sensibilità nel mettersi in linea con i testi che leggono. In un caso, una di queste è un'autrice a sua volta.
Questo post è per voi. Consideratelo una sorta di omaggio al vostro ruolo.Mi costringete a riflettere su ciò che i miei personaggi devono dimostrare e nel contempo, mi aiutate a crescere e maturare. I vostri occhi imparziali mi aiutano a vedere pregi e limiti delle mie storie, così come fa il buon insegnante con il genitore dell'allievo.
Grazie. E' questo, ciò che volevo dirvi.
stefania
Credo invece che compiere questo passo sia essenziale. Accettare le critiche, quelle costruttive, che ti portano per mano a vedere dove la storia "non cammina" è essenziale... ed è anche un bel bagno di umiltà. Non si dovrebbe essere troppo innamorati delle proprie storie: si dovrebbe avere il coraggio di ammettere che si può sempre migliorare e che non si arriva mai.
Come ha detto qualcuno di importante nella mia vita, tempo fa, " la capacità di mettersi in discussione è fondamentale. Dire: di più non posso fare significa condannare a morte talento e fantasia. C'è sempre qualcosa su cui lavorare."
Bene: se stai leggendo e ti sei riconosciuta, sappi che avevi ragione!
Io ho la fortuna di avere dei Beta reader d'eccezione. Uno di loro è mio marito. Chi non lo conosce potrà sorridere, e pensare "Bella forza! Tuo marito non ti muoverà mai una critica!"
E qui vi sbagliate perchè non esiste una persona al mondo più imparziale e severa di lui. E' rigoroso fino alla nausea, meticoloso e preciso. Quando lui legge qualcosa di mio, tremo. Sul serio.
E poi... ho altre persone, delle Amiche, di cui per correttezza non faccio il nome che mi hanno aiutato. Sì, sia con gli schiaffetti (ammazza che male) che con i suggerimenti. Si tratta di donne che sono, in primo luogo, grandi lettrici e che hanno maturato una straordinaria sensibilità nel mettersi in linea con i testi che leggono. In un caso, una di queste è un'autrice a sua volta.
Questo post è per voi. Consideratelo una sorta di omaggio al vostro ruolo.Mi costringete a riflettere su ciò che i miei personaggi devono dimostrare e nel contempo, mi aiutate a crescere e maturare. I vostri occhi imparziali mi aiutano a vedere pregi e limiti delle mie storie, così come fa il buon insegnante con il genitore dell'allievo.
Grazie. E' questo, ciò che volevo dirvi.
stefania
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giovedì 1 ottobre 2009
Matera 2009
Il Women Fiction Festival è un evento culturale, ancor prima che letterario, che si tiene a Matera e che ha rappresentato negli ultimi sei anni, un punto di incontro fondamentale per chi fa letteratura al femminile.
Donne che scrivono, donne che leggono, donne che hanno voglia di raccontare le loro emozioni. E' uno spazio dedicato a chi della scrittura ne ha fatto un mestiere e, nello stesso tempo, vive la creazione della propria storia come un bisogno.
Per me è stato un momento da incorniciare.
Condividere certe emozioni, la psssione di scrivere, di raccontare storie e di leggere quelle stesse storie con persone AMICHE è stata una emozione indimenticabile.
La città è stata una cornice stupenda per una "quattro giorni" di autentica passione letteraria e creativa, in cui ho imparato molto, ho conquistato quella serenità che non pensavo possibile.
Cosa porterò nel cuore di questa esperienza? La complicità che mi ha legato ad alcune splendide donne, oltre che eccellenti autrici, cui va la mia stima e il mio affetto, oltre che la mia gratitudine; la simpatia di chi ha messo anima e cuore per organizzare un evento di altissimo livello, la professionalità e la gentilezza di chi ha partecipato al WFF in veste "istituzionale". La generosità, la disponibilità, la forza, la fragilità e la tenerezza delle donne.
A Matera ho capito che la scrittura al femminile non è retorica o rosa, o sentimentale, o settoriale.
E' un meraviglioso mondo a parte.
Donne che scrivono, donne che leggono, donne che hanno voglia di raccontare le loro emozioni. E' uno spazio dedicato a chi della scrittura ne ha fatto un mestiere e, nello stesso tempo, vive la creazione della propria storia come un bisogno.
Per me è stato un momento da incorniciare.
Condividere certe emozioni, la psssione di scrivere, di raccontare storie e di leggere quelle stesse storie con persone AMICHE è stata una emozione indimenticabile.
La città è stata una cornice stupenda per una "quattro giorni" di autentica passione letteraria e creativa, in cui ho imparato molto, ho conquistato quella serenità che non pensavo possibile.
Cosa porterò nel cuore di questa esperienza? La complicità che mi ha legato ad alcune splendide donne, oltre che eccellenti autrici, cui va la mia stima e il mio affetto, oltre che la mia gratitudine; la simpatia di chi ha messo anima e cuore per organizzare un evento di altissimo livello, la professionalità e la gentilezza di chi ha partecipato al WFF in veste "istituzionale". La generosità, la disponibilità, la forza, la fragilità e la tenerezza delle donne.
A Matera ho capito che la scrittura al femminile non è retorica o rosa, o sentimentale, o settoriale.
E' un meraviglioso mondo a parte.
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