Sottoporre un proprio testo all'esame di un estraneo è sempre difficile. C'è il timore del rifiuto, della critica. Chi scrive sa che le sue storie sono come dei figli e nessun genitore accetta di buon grado le critiche ai suoi metodi educativi. E' come se si mettesse in discussione un intera famiglia, o nel caso dell'autore, la propria personalità.
Credo invece che compiere questo passo sia essenziale. Accettare le critiche, quelle costruttive, che ti portano per mano a vedere dove la storia "non cammina" è essenziale... ed è anche un bel bagno di umiltà. Non si dovrebbe essere troppo innamorati delle proprie storie: si dovrebbe avere il coraggio di ammettere che si può sempre migliorare e che non si arriva mai.
Come ha detto qualcuno di importante nella mia vita, tempo fa, " la capacità di mettersi in discussione è fondamentale. Dire: di più non posso fare significa condannare a morte talento e fantasia. C'è sempre qualcosa su cui lavorare."
Bene: se stai leggendo e ti sei riconosciuta, sappi che avevi ragione!
Io ho la fortuna di avere dei Beta reader d'eccezione. Uno di loro è mio marito. Chi non lo conosce potrà sorridere, e pensare "Bella forza! Tuo marito non ti muoverà mai una critica!"
E qui vi sbagliate perchè non esiste una persona al mondo più imparziale e severa di lui. E' rigoroso fino alla nausea, meticoloso e preciso. Quando lui legge qualcosa di mio, tremo. Sul serio.
E poi... ho altre persone, delle Amiche, di cui per correttezza non faccio il nome che mi hanno aiutato. Sì, sia con gli schiaffetti (ammazza che male) che con i suggerimenti. Si tratta di donne che sono, in primo luogo, grandi lettrici e che hanno maturato una straordinaria sensibilità nel mettersi in linea con i testi che leggono. In un caso, una di queste è un'autrice a sua volta.
Questo post è per voi. Consideratelo una sorta di omaggio al vostro ruolo.Mi costringete a riflettere su ciò che i miei personaggi devono dimostrare e nel contempo, mi aiutate a crescere e maturare. I vostri occhi imparziali mi aiutano a vedere pregi e limiti delle mie storie, così come fa il buon insegnante con il genitore dell'allievo.
Grazie. E' questo, ciò che volevo dirvi.
stefania
Molte scrittrici si riconosceranno sicuramente nella tua descrizione. Sei fortunata ad avere lettori così. ^_^
RispondiEliminaSono fortunata ad avere AMICHE così... :-)
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