Ho abbandonato questo blog. Mi scuso con chi mi seguiva, ma troppe cose sono accadute. Eventi che mi hanno lasciato addosso una quantità di amarezza tale da schiacciarmi lasciandomi avvilita per molte settimane.
Le persone ci deludono. Ci feriscono. Anche io ho ferito e deluso, ma mai con deliberata cattiveria. Altri non sono stati così gentili.
Ma tant'è, è il gioco della vita. Ho avuto tempo per riflettere ed andare avanti, ricostruire le mie difese ed aprire gli occhi: decisamente, sto meglio. Più serena, più consapevole.
Chi ha dei problemi con me, li avrà sempre. Io non gli renderò la vita più facile porgendo l'altra guancia.
Ed allora... dove eravamo rimasti?
I libri e alle nuove avventure. Riprenderò presto behind the scenes, con un'intervista che da troppo tempo aspetta di esser pubblicata. E poi parleremo ancora di libri, di lettura e di romanzi. Continuate a seguirmi su Diario di Pensieri persi: e qui, voglio ringraziare le fantastiche ragazze che lo compongono. Siete speciali, girlz!
Presto arriveranno nuove news sul mio prossimo lavoro, un romance ambientato in Scozia... e credetemi, saranno scintille!
love forever
s.
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giovedì 7 luglio 2011
sabato 16 maggio 2009
Una delle cose che amo di più è leggere. Leggere tanto, di tutto: sono onnivora, lo ammetto.
In questo momento ho tra le mani ben tre volumi, che non potrebbero essere più diversi l'uno dall'altro. Tre autori: Stevenson (Robert Luis... e chi altri?), Ammaniti e Julia Quinn.
Di questa fantastica autrice conosco numerosi volumi e non posso che apprezzare il suo stile pulito, ironico e senza fronzoli e, devo aggiungere, è ancora più bello leggere i suoi volumi in inglese.
E' vero: la lettura nella lingua "madre" ha un altro sapore. A meno che non vi sia un traduttore davvero bravo, è quasi impossibile riuscire a catturare tutto quello che l'autore vuol dire. Ciò accade perchè chi traduce, sia pure in modo molto sottile, mette del "suo" nel testo e finisce per dare sfumature o porre l'accento su passaggi e vicende che non hanno molta importanza; più semplicemente, fa impoverire con la traduzione un testo, una poesia o una descrizione.
Per questo, il piacere di leggere in lingua originale è un "di più" che non ha davvero prezzo.
In questo momento ho tra le mani ben tre volumi, che non potrebbero essere più diversi l'uno dall'altro. Tre autori: Stevenson (Robert Luis... e chi altri?), Ammaniti e Julia Quinn.
Di questa fantastica autrice conosco numerosi volumi e non posso che apprezzare il suo stile pulito, ironico e senza fronzoli e, devo aggiungere, è ancora più bello leggere i suoi volumi in inglese.
E' vero: la lettura nella lingua "madre" ha un altro sapore. A meno che non vi sia un traduttore davvero bravo, è quasi impossibile riuscire a catturare tutto quello che l'autore vuol dire. Ciò accade perchè chi traduce, sia pure in modo molto sottile, mette del "suo" nel testo e finisce per dare sfumature o porre l'accento su passaggi e vicende che non hanno molta importanza; più semplicemente, fa impoverire con la traduzione un testo, una poesia o una descrizione.
Per questo, il piacere di leggere in lingua originale è un "di più" che non ha davvero prezzo.
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