sabato 16 maggio 2009

Una delle cose che amo di più è leggere. Leggere tanto, di tutto: sono onnivora, lo ammetto.
In questo momento ho tra le mani ben tre volumi, che non potrebbero essere più diversi l'uno dall'altro. Tre autori: Stevenson (Robert Luis... e chi altri?), Ammaniti e Julia Quinn.
Di questa fantastica autrice conosco numerosi volumi e non posso che apprezzare il suo stile pulito, ironico e senza fronzoli e, devo aggiungere, è ancora più bello leggere i suoi volumi in inglese.
E' vero: la lettura nella lingua "madre" ha un altro sapore. A meno che non vi sia un traduttore davvero bravo, è quasi impossibile riuscire a catturare tutto quello che l'autore vuol dire. Ciò accade perchè chi traduce, sia pure in modo molto sottile, mette del "suo" nel testo e finisce per dare sfumature o porre l'accento su passaggi e vicende che non hanno molta importanza; più semplicemente, fa impoverire con la traduzione un testo, una poesia o una descrizione.
Per questo, il piacere di leggere in lingua originale è un "di più" che non ha davvero prezzo.

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