... non dimentica mai la prima volta che accetta qualche moneta o un elogio in cambio di una storia. Non dimentica mai la prima volta che avverte nel sangue il dolce veleno della vanità e crede che, se riuscirà a nascondere a tutti la sua mancanza di talento, il sogno della letteratura potrà dargli un tetto sulla testa, un piatto caldo alla fine della giornata e sopratutto quanto più desidera: il suo nome stampato su un miserabile pezzo di carta che vivrà sicuramente più a lungo di lui. Uno scrittore è condannato a ricordare quell'istante, perchè a quel punto è già perduto e la sua anima ha ormai un prezzo."
E' l'incipit del "Gioco dell'angelo", di C. Luis Zafon, uno degli inizi più fulminanti e forti che abbia mai letto, e che sento molto mio.
Da sostenitrice accanita di Zafon posso solo dirti che condivido pienamente!
RispondiEliminaAnna