Care lettrici,alcune parole per condividere con voi la nuova avventura di Leggereditore. Fin dal principio ho voluto dare
un segnale chiaro d’intenti e di sostanza dichiarando che questo nuovo marchio, e prima
ancora una nuova società, seguisse una linea strategica e progettuale innovativa e semplice
da capire. Dopo alcuni tentativi di ricerca di formati, prezzi e linee, posso tranquillamente
affermare che Leggereditore ha trovato in pochissimo tempo una sua precisa collocazione
in un mercato editoriale già colmo di libri e progetti. Pubblicheremo nella collana Narrativa
tutto ciò che riguarda la fiction al femminile, dal thriller al paranormal, dal romance all’erotico,
dalla chick-lit allo storico, cercando di scegliere principalmente autrici e non autori,
perché convinti che quando è una donna a scrivere romanzi c’è più gusto per una
lettrice a leggerli. Per la Varia, invece, continueremo quella linea soft tra musica, spettacolo
e sport, con qualche pubblicazione legata al mondo che cambia e che ha bisogno di essere
sempre di più spiegato a noi e ai nostri figli. Insomma, un progetto editoriale semplice e
di sicuro interesse commerciale, al quale hanno già aderito autrici di fama internazionale
da Nora Roberts ad Alyson Noël, da Kresley Cole a Karen Rose, da Iris Johansen a Kay
Hooper. E molte altre ne arriveranno presto. Anche il formato, quasi tascabile, molto “manuabile”,
una trade con bandelle, e con copertine fresche e brillanti, è la prova che si può
fare innovazione anche in un settore dove tutto si è provato e niente sa di nuovo. Il successo
di questi primi nostri libri – da ottobre 2009 a maggio 2010 con soli 17 titoli abbiamo
venduto 140 mila copie – in particolare i primi due romanzi della serie La stirpe di
mezzanotte di Lara Adrian, Il bacio di mezzanotte eIl bacio cremisi, ci spinge a fare sempre
meglio. Speriamo di conquistarvi con le nuove uscite e auguro a tutte una piacevolissima estate e buona lettura!
Grazie e a presto,
Sergio Fanucci
Che ne dite? Di certo è un grosso passo avanti rispetto a case editrici che non comunicano con le lettrici o che addirittura ignorano le loro richieste. Se è vero che il libro è un prodotto commerciale, è anche vero che un editore ha il diritto-dovere di ascoltare ciò che le lettrici chiedono. E deve farlo nel suo interesse, per non perdere il contatto con coloro che sono destinatarie dei suoi prodotti e insieme artefici della sua fortuna.
Credo che la Leggere abbia iniziato con il piede giusto e che questo processo osmotico non possa che rendere le lettrici soddisfatte. I volumi fino ad ora pubblicati sono davvero interessanti, ben impaginati, con copertine gradevolissime e con una traduzione di ottimo livello.
Continuate così!
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