lunedì 31 gennaio 2011

Behind the scenes: Marco Piva di Corpi Freddi

Bentornati a Moray Place, carissimi amici! Oggi è una giornata fredda, spira un bel venticello fresco dal nord, e stare al calduccio per una buona chiacchierata su libri e autori è proprio l'ideale. Oggi è venuto a trovarci Marco Piva di Corpi freddi, un blog gestito a più mani che si occupa prevalentemente di gialli e noir. Inutile dire che sono una grande fan di questo piccolo gioiello, un blog curatissimo sia nell'estetica che nei contenuti. Se non lo conoscete, andate pure a dare un'occhiata: troverete interviste e recensioni interessantissime, schede di lettura complete in ogni dettaglio e blogger di altissimo livello. Davvero, Corpi Freddi è un vero e proprio must per coloro i quali vogliono trovare un bel giallo da leggere. La panoramica offerta è di alto livello e davvero, il lettore non farà fatica a trovare la "sfumatura di nero" più adatta a sé. 


Ciao Marco e benvenuto qui a Moray Place. Innanzi tutto parlaci un po' di te... o passiamo subito al beveraggio? Alcolici (in puro stile detective Marlowe) o qualcosa di più salutista?
Assolutamente salutista. Mens sana in corpore sano. Per fare in modo, almeno a livello fisico, di diventare "freddo" il più tardi possibile ^__^ 

Occcheiii, niente whiskey delle Ebridi. UN bel thè caldo, che ci sta sempre bene, allora.
Dunque: sei blogger, critico letterario, giornalista... qual è l'attività che preferisci?
Nessuno di questi tre paroloni. Mi ritengo "lettore consapevole". L'amore e la passione per la lettura è stata la mia palestra formativa.

Come nasce Corpi freddi? E' blog interessantissimo e molto seguito, che si avvale dell'apporto di numerosi collaboratori. Avete delle linee guida o " suonate a orecchio"?
 Corpi freddi nasce da un gruppo di amici speciali che hanno deciso di condividere insieme questa grande passione verso la narrativa di genere. Siamo un team di lavoro molto legato e affiatato, questa unione e questo spirito d'intenti è la nostra forza. Crediamo in una critica disinteressata e appassionata, forse meno di forma ma senz'altro più di cuore. E credo sia questo il motivo della nostra progressiva affermazione.

Marco Piva lettore. Senza peli sulla lingua: il tuo giallista preferito? E quello che proprio..."nun te regge cchiù" ?
Il mio scrittore preferito, in assoluto, è Michael Connelly, (nella foto in basso) per la sua capacità di rendere profonde e credibili storie di fantasia. Tra gli scrittori italiani non posso dimenticare il napoletano Maurizio De Giovanni, una voce nuova e diversa nella narrativa poliziesca. Un talento straordinario. Scrittori che non mi piacciono? Tanti, putroppo escono tantissime cose mediocri. Una scrittrice che mi fa venire l'orticaria è P.D. James. Pur amando i mystery di stampo classico, trovo le sue storie noiose e fredde. Ricordo poi una sua intervista a Mantova nella quale criticava, in maniera feroce, Agatha Christie, scansando in maniera secca il giornalista che la paragonava a lei, a livello d'influenze. Non mi piace chi sputa nel piatto dove ha sempre mangiato.

Non si vive di solo giallo: quali sono i tuoi libri preferiti, al di là del noir? 
Adoro i romanzi storici e di avventura. Impossibile dimenticare la saga dell'antica Roma di Colleen McCullough. Porto nel cuore pure diversi romanzi in cui si parla del tragico tema dell'Olocausto: "Il bambino con il pigiama a righe" di John Boyne, "Se questo è un uomo" di P.Levi, ecc.

Il giallo per molto tempo è stato un genere guardato con sospetto da parte della critica letteraria "alta". Poi è arrivato Il silenzio degli innocenti e di colpo si è scoperto che il giallo vende e che può essere di grande qualità. "Che aria tira", dopo quasi vent'anni? Il noir ha una sua dignità in Italia?
Oggi chi considera il giallo come narrativa di serie B non capisce nulla. Ormai la critica ottusa in questo senso mi sa tanto di vecchio trombone che viaggia con il paraocchi. Personalmente ho molta fiducia nel futuro della narrativa di genere, grazie soprattutto al suo linguaggio di riuscire ad arrivare alle masse. Credo molto nella sua capacità di veicolare messaggi di denuncia sociale. Il noir italiano ha una sua dignità nel momento in cui documenta la sua realtà e non scimmiotta le proposte che tirano a livello commerciale. 

Parlaci della tua esperienza nell'ambito dei premi letterari. In molti li guardano con sospetto, se non addirittura con avversione ? Qual è il tuo parere?
Domanda molto pericolosa. Esperienze molto recenti vissute "sulla mia pelle", mi hanno fatto rimanere con l'amaro in bocca. Ma forse la colpa è mia che vivo queste cose in maniera molto ingenua e sognatrice. Per me la lettura rimane palpitazioni ed emozione diretta, non calcolo e giochetti "a freddo". Comunque non farei di tutta l'erba un fascio. Alla fine la qualità paga e il giudizio finale rimane quello del pubblico. Alla faccia dei critici e degli addetti ai lavori. Il voto genuino e sincero è SOLO quello del lettore. L'unico sovrano.

Domanda secca. Giallo svedese o britannico?
Risposta secca: britannico tutta la vita.
(parte un urlo di giubilo ed esultanza XD )
Domanda di rito: editoria italiana. Che ne pensi?
Se mi concedi un francesismo è un bel "puttanaio". In Italia escono troppe proposte. Le case editrici le lanciano in pasto alle masse senza un minimo di supporto commerciale, cercando il massimo guadagno con il minimo esborso finanziario. Alla fine il lettore si trova confuso e totalmente perso tra la mole di libri che periodicamente infestano gli scaffali. Con il rischio di fare passare nel massimo anonimato i romanzi davvero meritevoli e degni di attenzione. 

Con rammarico, è giunto il momento di salutarci.Grazie Marco per la tua gentilezza, la cortesia e per il tuo  sguardo così disincantato eppure ironico sul mondo del giallo e dell'editoria. E' stata davvero una bella esperienza parlare con te!
Grazie per questa bella opportunità, le tue domande sono state molto stimolanti. E' stato un piacere e un grande divertimento rispondere.
Grazie ancora e buona giornata.
Marco

2 commenti:

  1. I mie complimenti e tutta la mia stima a Marco e a te, che, come sempre, sei un'ottima padrona di casa!
    Elisabetta

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  2. Ma come niente whiskey delle Ebridi??Ma fa bene! Da' ispirazione! E tiene VERAMENTE caldo, come ho imparato una notte di Capodanno passata arrampicandomi sul vulcano spento ad Edinburgo -10 gradi! (pre-bimbi, of course)

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